Storie di agricoltori
Giuseppe Galgano
AgricoltorePer tutti è Peppino e parla piano, soprattutto quando si tratta del suo grano e della sua terra.
Ha il volto di Calitri, splendido paese dell’Alta Irpinia nel cuore della Valle dell’Ofanto, a pochi passi dall’antica Compsa a qualche chilometro dalla Mefite, dove Virgilio pose l’ingresso degli inferi. Giuseppe, per tutti Peppino, ha 50 anni e gli occhi luminosi, il volto segnato dal ritmo di una vita che si dipana assecondando quel che il cielo decide. È un imprenditore anche se preferisce definirsi un contadino che dalla terra viene e della terra vive. Il suo è un grano speciale perché lo sono le valli incontaminate e i campi in cui nasce.
Il grano è come un bimbo che deve nascere, ci vuole pazienza, accortezza e pure amore.
Un genitore aspetta di vederlo venire al mondo il proprio figlio, va dal ginecologo, controlla se il bimbo è sano, si prende cura della madre che porta nel grembo il feto. Con affetto prende tutte le precauzioni possibili per farlo nascere sano. Lo stesso vale per il grano, con amore e pazienza fai di tutto per portarlo a maturazione nel migliore modo possibile. Anche perché ciò che davvero cerchi è questo, sono le emozioni che si provano nel vedere i campi cambiare, il grano maturare.
Per tutti è Peppino e parla piano, soprattutto quando si tratta del suo grano e della sua terra.
Molte volte puoi avere anche 10 macchine, ma se piove non serve a niente.
Io posso dire di essere stato partorito dalla terra, faccio la stessa vita del terreno. Se viene la mala annata la accetti, la devi accettare. Questa è la verità, devi saperla accettare. Perchè non è colpa tua, ma mala annata è come una malattia: la devi affrontare. Questa è la vita contadina, quella cosa che t’insegna l'umiltà, ti insegna a vivere, t’insegna ad accettare i tuoi limiti, a rispettare il tempo ed il cielo, t’insegna ad essere amico di Dio, a farti il segno della croce la mattina, perché devi iniziare, e la sera perché sei riuscito a terminare la giornata. Questo è quello che t’insegna questa vita: pazienza, accortezza e amore. Soprattutto l’amore, che è la cosa che ti fa andare avanti.
Qui venivo a pascolare le mucche quando ero bambino. La cultura era diversa, lavorava mio padre e lavoravo anche io.
Oggi, però, è difficile trasmettere tutto questo, perché prima si faceva tutto in casa: il pane, la pasta, tutto. Forse perché non c'erano i soldi, ma c'era amore e passione in quello che si faceva.
I sacrifici in questo mondo li hanno fatti le generazioni precedenti, noi adesso siamo aiutati dalle macchine. Hanno mangiato pane e cipolle per comprare 2 o 3 ettari di terreno. Ed è una generazione che anche durante la vecchiaia continua a coltivare la terra, invece di godersi la pensione, ha un’altra visione della vita. Ma nonostante le macchine ora i figli fuggono da questo mondo, da questa bellezza faticosa per cercare altrove i propri sogni, sogni spesso fatti di nulla. In questo mondo è difficile trasmetterlo quell’amore… Ma andiamo avanti, non ci arrendiamo e non ci arrenderemo fin quando il mondo non tornerà a girare come un tempo, che adesso sembra che gira tutto il contrario!
È vero, il mondo continua a girare al contrario ma non ci possiamo arrendere, abbiamo il dovere dell’ostinazione, il dovere di cercare una via d’uscita.
Non c’è più alcuna attenzione per questo tipo di lavoro. Noi vendiamo con l'euro come quando prima si vendeva in lire, ad esempio se un litro di latte costava 700 lire noi oggi lo vendiamo a 35 centesimi. Però paghiamo la materia prima a prezzo pieno, il petrolio. Ma c'è anche molta più attenzione alla produzione, grazie a realtà come Syngenta, gente che lavora per produrre maggiore qualità.
In questi terreni c'è trifoglio e favino. Questi servono per l'anno prossimo per coltivare il grano, a rotazione con le foraggere. In questo modo diamo l'azoto al terreno, usiamo meno concimi e il grano coltivato su questi terreni è di ottima qualità perché il terreno riposa, non viene arato. Dunque ci sono meno malattie. E poi ci sono aziende che cercano di farti migliorare, per produrre di più, così guadagni meglio. Se in un ettaro di terra producevamo 10 quintali ora ne produciamo 30-35, anche 40.
C’è da dire, però, che non tutto il grano è uguale. Questo si chiama Pietrafitta, è una qualità di grano che ha selezionato Coseme, in queste zone ha un’ottima produzione e dà molte proteine.
“Un contadino non sa mai cosa aspettarsi dal proprio campo. È un po’ come quando ti dichiari ad una bella donna... ”
La sfida si vince ricercando, sperimentando nuovi modelli di produzione, mettendo in rete l’eccellenza ed è questo, in fin dei conti, il senso più intimo del progetto Grano Armando, un progetto che si fonda sull’eccellenza:
La grandezza del contratto di filiera Armando, sta nel fatto che riconosce la qualità e la garantisce con il prezzo minimo. La spiga buona si riconosce dall'ultima foglia, la foglia a bandiera. Lo stelo di una spiga buona è verde scuro, quando è di quel colore la linfa necessaria al formarsi di un buon chicco è assicurata. Quando il terreno è maturo, quando le spighe sono asciutte, allora si inizia la trebbiatura, il momento della resa dei conti. Devi raggiungere la migliore percentuale di proteine, devi fare una buona quantità e non è facile. I momenti precedenti alla trebbiatura sono momenti di attesa perché un contadino non sa mai cosa aspettarsi dal proprio campo. È un po’ come quando ti dichiari ad una bella donna, hai paura e ti senti impotente. Poi, passata la paura, tutto diventa più facile.
Sono orgogliosissimo di Calitri, che mi ha dato i natali. Non la cambierei con nessun’altra città: Milano, Roma, Parigi... Se mi fossi trasferito in una di queste città avrei "lavorato”.
Un nuovo modello di sviluppo con il cuore antico: valori contadini e cooperazione. La migliore pasta nasce da legami forti con gli agricoltori che aderiscono al PATTO CON ARMANDO, si alimenta di azioni di valore perché è fatta senza mai dimenticare il valore del lavoro, la qualità delle materie prime e la salvaguardia dell’ambiente. Perché ad accordi da firmare ARMANDO preferisce Patti da stringere.
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