«Grano Armando», la filiera della pasta si allarga a 833 fornitori e 1500 addetti
30 Jan 2018
Sono 833 le imprese agricole produttrici di grano duro (italiano), localizzate in 9 regioni, ma con una particolare concentrazione tra Campania e Puglia, con in totale oltre 12mila ettari di terreno coltivati: sono questi i numeri che ha raggiunto oggi, a sette anni dall’avvio, la Filiera della pasta “Grano Armando”, promossa dal pastificio De Matteis. A fine dicembre scorso l’impresa campana ha emesso minibond per 6 milioni, con il supporto di Banca Popolare di Bari e Fondo Anthilia, allo scopo di completare l’acquisizione del pastificio umbro Giano e di potenziare la rete commerciale.
La storia
L’avventura parte da Flumeri, centro dell’Irpinia, dove la famiglia De Matteis, da generazioni impegnata nelle costruzioni, decide di diversificare acquistando un mulino e un pastificio. Dapprincipio l’attività principale è costituita dalla produzione di pasta per conto di terzi con private label. Poi nel 2010 nasce la filiera Grano Armando, dal nome del capostipite dei De Matteis, primo esperimento del tipo nel settore, in Italia. «Il progetto – racconta l’ad Marco de Matteis – nasce con un centinaio di agricoltori e con un carattere sperimentale. Da subito si è rivelato utile ed è cresciuto molto bene. Oggi più dell’1% del territorio italiano dedicato alla produzione di grano duro produce per la nostra azienda . Pilastro della nostra organizzazione, è aver voluto creare un rapporto diretto con ciascun fornitore, senza alcuna intermediazione». De Matteis sottolinea il successo di aver messo in relazione tanti soggetti, in un mondo come quello dell’agricoltura del Sud che si potrebbe definire “geneticamente” restio a qualsiasi forma di cooperazione. Oggi De Matteis Agroalimentare realizza 100 milioni di fatturato annuo con circa 700 dipendenti, ma se consideriamo l’intero network si raggiungono i 200milioni di giro d’affari con almeno 1500 addetti.
Il contratto con i fornitori
A inizio campagna l’azienda committente incontra i fornitori e propone il loro contratto: ne stipulerà poi uno con ciascun fornitore. Il contratto fissa le quantità di grano da conferire e la qualità della produzione. Un disciplinare di coltivazione garantisce l’alta qualità della materia prima, fissando apporto proteico, quantità di glutine, colore. A supporto l’azienda fornisce consulenza tecnica di agronomi. A fronte di tutto ciò viene anche fissato il prezzo, di solito più alto di quello di mercato, con una specifica clausola che prevede, in caso di aumento del prezzo di mercato, l’adeguamento del listino fissato per la filiera con la maggiorazione di un premio. Di fatto, le buone relazioni tra partecipanti alla Filiera Grano Armando, la certezza del conferimento e del prezzo hanno fatto sì che negli anni crescessero molto le adesioni.
La produzionedi grano duro italiano
Il grano duro conferito viene macinato nel Mulino di Flumeri. Oggi il 70% del grano utilizzato dall’azienda proviene dalla filiera e viene per buona parte utilizzato per la pasta Grano Armando. Una parte di materia prima viene importata ma viene utilizzata nella produzione delle private label. L’obiettivo del pastificio De Matteis è potersi approvvigionare esclusivamente dalla filiera di produttori italiani. «Ci preme dimostrare – aggiunge De Matteis – che fare agricoltura di eccellenza è possibile, se c’è uno spirito di collaborazione tra industria e agricoltura. Ed è possibile allineare la qualità italiana a quella dei migliori grani duri del mondo. Siamo un’azienda che investe in agricoltura».
I fornitori in nove regioni
Le aziende agricole coinvolte sono concentrate per lo più tra Puglia e Campania, ma ve ne sono in altre sette regioni. Ciascun agricoltore mette a disposizione della Filiera 15 ettari di terreno in media. Ma molti di essi tendono ad accrescere il proprio apporto. Pellegrino Mercuri, titolare di un’azienda agricola di Foggia, è tra i primi fornitori che nel 2010 aderirono alla Filiera e oggi traccia un bilancio positivo dell’esperienza: «In questi anni la nostra impresa è cambiata – dice – la certezza del conferimento e la definizione del prezzo ci permettono anche di sostenere investimenti e quindi ammodernare e migliorare la qualità della produzione».
Il finanziamento in minibond
De Matteis Agroalimentare ha emesso obbligazioni per un totale di 6 milioni, sul mercato ExtraMot di Borsa Italiana. I prestiti obbligazionari, sottoscritti da Anthilia Capital Partners e Banca Popolare di Bari finanzieranno i progetti di sviluppo dell’azienda: l’acquisizione e messa a regime del pastificio di Giano, in provincia di Perugia, destinato in particolar modo alla produzione di paste “funzionali” e la riorganizzazione della distribuzione in Italia e all’estero.
di Vera Viola - Originariamente pubblicato su Il Sole24Ore del 27 gennaio 2018
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